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CORIOLANO
ATTO PRIMO
SCENA I.
Roma — Una strada.
Entrano molti cittadini ammutinati, con mazze, bastoni, ed armi.
1° Citt. Anzi che più inoltriamo, uditemi.
Citt. Parla, parla (gridano molti in una volta).
1° Citt. Siete voi tutti risoluti piuttosto di morire, che di affamare?
Citt. Risoluti, risoluti.
1° Citt. Prima di tutto, sapete che Caio Marzio è il più gran nemico del popolo?
Citt. Lo sappiamo.
1° Citt. Uccidiamolo, ed avremo le grascie al prezzo che vorremo. È stabilito?
Citt. Non si parli più di ciò: si faccia; via, via.
2° Citt. Una parola, buoni cittadini.
1° Citt. Dite poveri cittadini; tal è il nostro titolo. Quello di buoni non appartiene che ai patrizi. I nostri tiranni tesoreggiano di ciò che ne solleverebbe; cedendone il superfluo, finchè in tempo ci giungesse, potremmo onorare la loro umanità. Ma essi estimano che quel che han di troppo, riescisse di troppo anche a noi. Lo squallore che ne copre, il quadro della nostra miseria, son per loro uno spettacolo giocondo, e che più cara rende ad essi l’opulenza di cui fruiscono. Vendichiamoci dunque; sfoghiamo