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atto primo 37

Duncano. E questi nuovi nemici non misero sgomento nei nostri duci?

Sold. Sì, come gli uccelletti ne mettono nelle aquile, o come la timida gazzella ne trasfonde nel leone. E, valga nondimeno il vero, essi rassomigliavano a folgori di guerra. Avresti detto, veggendoli, che il voto omicida fosse uscito dai loro cuori di tuffarsi insino alla bocca nel sangue, o di montar sublimi al cielo sopra un monte di cadaveri (1). Nè io potrei narrarti..... ma la debolezza mi vince, le mie ferite mi costringono a chiederti riposo.

Duncano. Le tue parole e le tue ferite te chiariscono del pari uomo d’onore. Ite con lui, soldati, e ch’ei sia custodito con ogni cura.                                    (entra Rosse)

Duncano. Chi è quell’uomo che s’avanza?

Malcolm. Il degno Thane di Rosse (2).

Lenox. Qual buio ne’ suoi occhi! Forse ei ne arreca importanti novelle.

Rosse. Dio salvi il re!

Duncano. Di dove vieni tu, degno e nobile Thane?

Rosse. Da Fife, gran re, dove la moltitudine dei vessilli norvegi insulta al cielo, e tiene assorti i nostri soldati in un freddo silenzio. Norvay, alla testa di formidabile esercito, e secondato in segreto dal più sleale dei traditori, il Thane di Cawdor, ha attaccato un combattimento feroce. Ma infine il nostro eroe, il diletto figlio di Bellona, rattenendo con infaticabile lena la fuga dei ribelli, e ferro a ferro, braccio a braccio, petto a petto opponendo, ha fiaccato l’ardire e la nemica rabbia. Per conchiudere in breve, la vittoria e rimasta a noi.

Duncano. Oh lieto evento!

Rosse. Ora il re norvegio Sveno chiede la pace, sbattuto in guisa, che dovette contarci 10,000 scudi per ottenere licenza di seppellire i suoi morti.

Duncano. Non più all’avvenire questo Thane di Cawdor tradirà i nostri interessi e la nostra fiducia. Olà, signori, proferite il suo decreto di morte, e investite de’ suoi titoli il nostro fido Macbeth.

Rosse. Corro ad eseguire i vostri ordini.

Duncano. Quel che il vile ha perduto, fu bene da Macbeth utilmente guadagnato.                                   (escono)

  1. Nel testo leggesi: Or memorise another Golgotha: cioè a dire, o rinnovellare le nefandità del Golgota.
  2. Thane, voce sassone, che val Barone.