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90 amleto


Or. (a parte) Ha esaurita la materia; e tutte le sue parole dorate sono spese.

Am. Sì, Laerte.

Osr. So che non siete ignorante...

Am. (a parte) Vorrei che voi pure nol foste; se bene ciò poco accrescesse le mie lodi. — Ebbene, signore?

Osr. Non siete ignorante del valore di Laerte.

Am. Non oso dire di conoscerlo perfettamente; poichè sarebbe un eguagliarmi a lui; avvegnachè ben non si conosca un altro uomo se prima non si conosce se medesimo.

Osr. Voglio parlare della sua abilità nelle armi. Dal giudizio di tutti quelli che lo han veduto, ei non ha in ciò rivali.

Am. Di quali armi dite?

Osr. Spada e pugnale.

Am. Sono due; ma non importa.

Osr. Signore, il re ha scommesso contro di lui sei cavalli barberi, e contro questi Laerte ha deposto sei spade, e sei stili di Francia coi loro addobbi; tre dei quali fanno piacere a vedersi; l’immaginazione non può apprezzarli secondo il loro giusto merito; è l’opera più splendida e più ingegnosa che mai imaginasse un artefice.

Am. Sei cavalli barberi, contro sei spade e sei stili di Francia, vengono scommessi fra il re di Danimarca e il cavalier francese. Ma l’oggetto della scommessa qual è?

Osr. Il re, signore, ha detto che in dodici assalti fra voi e Laerte questi non vi avrebbe dati più di tre colpi; dall’altro canto Laerte scommette che vi colpirà dodici volte in soli nove assalti; e la contesa sarà tosto decisa, se Vostra Altezza degna darmi una risposta.

Am. Ebbene, vi rispondo del no.

Osr. Voglio dire, signore, se consentite ad accettar la sfida.

Am. Io continuerò a passeggiare per questa sala, se Sua Maestà lo permette, e vi respirerò l’aria, come è mio costume, in questa ora del dì. Si rechino qui i fioretti, e se il gentiluomo persiste nella sua sfida e il re nel suo disegno, guadagnerò per questi la partita, o andrò coperto d’ignominia.

Osr. Signore, recherò la vostra risposta in questi termini?

Am. Il fondo ne è questo, che voi potrete poi ornare con tutte le grazie del vostro spirito.

Osr. Mi raccomando umilmente a Vostra Signoria.      (esce)

Am. Tutto è per voi. — A meraviglia adopera raccomandandosi da sè: non troverebbe altra voce che ciò si assumesse.