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Re. D’Amleto! Chi le recò?
Mes. Certi marinai, a ciò che dicesi. Io non li vidi. Date mi furono da Claudio che le ricevè.
Re. Laerte, voi pure le udirete. — Lasciateci: (il mes. esce) (legge) «Alto e potente sovrano, saprete che sono approdato ignudo ne’ vostri dominii. Dimani chiederò il favore di presentarmi ai vostri regali occhi, e allora, dopo aver implorato il vostro perdono, vi narrerò la cagione del mio inaspettato e strano ritorno. Amleto». Che vuol dir ciò? Anche gli altri sono essi venuti? Ovvero è qualche errore e nulla di verità?
Laer. Conoscete il carattere?
Re. È di Amleto. Ignudo... e nella poscritta dice solo... me ne chiarireste qualcosa?
Laer. Mi ci perdo, signore, ma lasciatelo venire. Questa novella rianima e rinfranca il mio coraggio abbattuto. Vivrò dunque, e potrò dirgli in volto: fosti tu che lo facesti.
Re. Se ciò è, Laerte... e come non dovrebbe essere? volete lasciarvi guidare da me?
Laer. Sì, purchè non mi parliate di pace.
Re. Solo della tua pace. Se è vero ch’ei sia di ritorno, fastidito del viaggio, e che non si voglia più rimettere in mare, saprò ispirargli il desiderio di tentare un’avventura che mi va per la testa, e in cui soccomberà. La sua morte non ecciterà nè calunnie, nè rumori; sua madre stessa vi si rassegnerà e l’avrà in conto d’accidente sfortunato.
Laer. M’abbandono ai vostri consigli: ma più volentieri ancora, se potete ordinare il vostro disegno in modo ch’io ne divenga l’esecutore.
Re. Mi servirete opportunamente. Dopo i vostri viaggi foste molto encomiato all’orecchio d’Amleto per un talento che, dicesi, possediate in grado superiore. Tutte le altre vostre qualità unite non hanno tanto eccitato la sua gelosia, come quella sola che nullameno nell’opinione mia non occupa che l’ultimo posto.
Laer. E quale è dunque il talento a cui accennate?
Re. Altro non è che una fettuccia sul cappello di un giovine, ma che nullameno è necessaria; perocchè un vestir gaio, frivolo e leggero si addice tanto alla gioventù, quanto alla rigida vecchiezza convengonsi i neri colori e il grave mantello in cui si avviluppa per ragioni di decenza e di salute. — Son già due mesi da che qui stava un gentiluomo francese che, superando gli altri prodi cavalieri della sua nazione, fornito era di un va-