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62 | amleto |
potrebbe sconcertare i miei tremendi proponimenti; la vendetta che ho la missione di compiere, non sarebbe segnata del suo vero colore; sarebbe di lagrime forse, non di sangue.
Reg. A chi favelli tu?
Am. Oh! nulla vedete?
Reg. Nulla; e nondimeno tutto ciò che esiste io lo discerno.
Am. E nulla intendete?
Reg. Nulla; se non quel che diciamo.
Am. Guardate dunque. Vedete, ei s’allontana. — Mio padre sotto le stesse vesti che portò in vita! — Mirate, parte; ora è sotto il vestibolo! (lo spettro svanisce)
Reg. Vana larva creata dalla tua immaginazione; effetto del commovimento che provi.
Am. Di qual commovimento parlate? il mio polso è tranquillo come il vostro; e i suoi battiti regolari dichiarano una costituzione egualmente sana. Quel ch’io dissi non è delirio; ponetemi alla prova, lo ripeterò di nuovo, e la follia non ha questo linguaggio. Oh mia madre, in nome della grazia del Cielo, non versate sulla vostra coscienza un balsamo perfido e ingannatore, credendo che sia la mia follia che parli, e non il vostro delitto; ei solo varrebbe ad infiammare e avvelenar la piaga, e la corruzione diffondendosi internamente continuerebbe nel vostro cuore i suoi invisibili strazi. Confessatevi al Cielo; pentitevi del passato; evitate l’avvenire che si avanza, e non gettate su putrida canna un fermento fetido che ne aumenterebbe la effervescenza pestifera. Perdonate al mio sfogo di virtù; avvegnachè in mezzo alla corruzione di questo vil mondo la virtù obbligata si vegga d’umiliarsi dinanzi al delitto, d’implorare il suo perdono, e di chiedergli la libertà di operare il bene.
Reg. Oh, Amleto, tu mi hai squarciato il cuore!
Am. Cacciatene lungi da voi la parte più corrotta; vivete innocente coll’altra. Addio; non entrate più nel letto di mio zio; se non avete virtù, abbiatene almeno l’aspetto. L’abitudine, mostro che rode e distrugge tutti i sentimenti, tutte le inclinazioni, è un angelo in ciò, che dà insensibilmente agli atti buoni e virtuosi una facilità, una sembianza naturale, che li fa credere innati nell’uomo. Astenetevi per questa notte, e il primo sforzo vi renderà più facili gli altri. L’abitudine può scancellare il solco della natura, vincere le arti dell’inferno, e mondare un cuore colla sua insensibile e meravigliosa potenza. — Anche una volta addio! E allorchè sarete giunta a desiderare voi stessa la benedizione del Cielo, io vi chiederò la vostra. — Di quest’uomo, (indicando