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atto primo | 25 |
Am. Avete ragione, avete ragione, e senza entrare in altri particolari, credo conveniente che ci diam la mano e ci separiamo, voi, per irvene dove i vostri negozi e le vostre inclinazioni vi chiamano (imperocchè ognuno ha negozi e inclinazioni, quali che siano), ed io per accudire alla mia trista parte. Ora andrò a pregare.
Or. Principe, queste sono parole scucite e senza ordine.
Am. Duolmi che vi offendano; sinceramente, sì, dal fondo del cuore.
Or. Non è in ciò offesa, signore.
Am. Sì, per san Patrizio, vi è offesa, e grave ancora, Orazio. Intorno alla visione... fu un’ombra virtuosa: permettete che ve ne assicuri; questo posso dirvi. Pel desiderio che nutrite di saper quel che accadde fra lei e me, reprimetelo finchè potrete, e accordatemi, miei degni amici (chè amici mi siete, e uomini instrutti e guerrieri), accordatemi, dico, una debole grazia.
Or. Qual è, signore?
Am. Di non rivelar mai quel che vedeste stanotte.
Or. e Mar. Non mai, signore.
Am. Giuratelo.
Or. In nome della fede.
Mar. In nome dell’onore, non mai, non mai.
Am. Giuratelo sulla mia spada.
Mar. Abbiamo giurato.
Am. Sulla mia spada, sulla mia spada.
Spett. (dal di sotto della terra con voce lugubre) Giurate!
Am. Ah, ah, ombra! tu ancora? Sei là, regale spirito?... L’udiste dalle viscere della terra... Acconsentite a giurare.
Or. Proponete il giuramento, signore.
Am. Di non mai parlar di ciò che avete visto: giuratelo sulla mia spada.
Spett. (come prima) Giurate!
Am. Hic et ubique? Via, mutiam terreno. Avvicinatevi, onesti amici, e ponete la mano su questo ferro. Fate sacramento di non mai parlare di quanto intendeste.
Spett. (come prima) Per la sua spada, fatene sacramento.
Am. Ben detto, invisibil fantasma! e puoi tu sì presto, valente minatore, forar la terra e aprirti nelle sue viscere la strada? Mutiam loco anche una volta, miei buoni amici.
Or. Oh luce e tenebre! il prodigio è meraviglioso!
Am. E perciò tenetelo nascosto come uno straniero che rifuggito si fosse sotto il vostro tetto. — Sonovi, Orazio, nel cielo e nella terra più cose che non ne imaginino i sogni di vostra fi-