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notizie intorno a shakspeare | 21 |
peare ne’ suoi focolari, come i menestrelli di Guglielmo il Conquistatore attaccarono gli scaldi d’Aroldo. Lopez ha trattata la religione come Shakspeare la storia: i personaggi del primo intuonano sulle scene il Gloria Patri, interpolato da romanze; quelli del secondo cantano ballate condite dai lazzi del becchino.
Ferito a Lepanto nel 1570, schiavo ad Algeri nel 1575, riscattato nel 1581, Cervantes, il quale cominciò la sua inimitabile commedia in prigione, non osò continuarla se non lungo tempo dopo; tanto poco il suo capo-lavoro era stato compreso. Cervantes e Shakspeare morirono nello stesso mese ed anno. Due documenti pongono in chiaro qual fosse la ricchezza d’entrambi gli autori.
Guglielmo Shakspeare nel suo testamento lascia a sua moglie il secondo de’ suoi letti dopo il migliore; a due de’ suoi colleghi trentadue scellini per comperarsi un anello; istituisce Susanna, sua figlia primogenita, erede universale; fa alcuni doni di ugual momento alla sua seconda figlia Giuditta, che appiè degli atti si firmava con una croce, per non sapere scrivere.
Michele Cervantes confessa, con ricevuta di proprio pugno, la dote portatagli da sua moglie Caterina Salazor y Palacir, cioè un arcolaio, un padellino di ferro, tre schidioni, una paletta, una grattugia, una spazzola, sei moggio di farina, cinque libbre di cera, due sgabellini, una tavola da quattro piedi, un materasso con la sua lana, un candeliere d’ottone, due panni da letto, due bambini Gesù con le loro picciole vesti e camicie, quarantaquattro fra galline, pulcini ed un gallo. Non v’è oggidì miserabile scrittore che non imprechi l’ingiustizia degli uomini se non si vede impinguato di assegnamenti, la centesima parte de’ quali avrebbe fatta la fortuna di Cervantes e di Shakspeare. Il pittore adunque del buffone del re Lear andò nel 1616 a cercare un mondo più saggio insieme al pittore di don Chisciotte; due compagni di viaggio che ben si convenivano l’uno all’altro.
Arrivò Corneille per subentrare in quella famiglia cosmopolitica di grandi uomini, la cui discendenza può avere