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302 | otello |
idea contro ragione; e cerca di morir di piacere fra le braccia della tua bella, piuttosto che abbandonare questa vita senza di lei.
Rodr. Vorrai tu fermamente secondar le mie speranze, se acconsento d’aspettarne il successo?
Jago. Vivi certo di me. — Va, fa moneta. — Spesso ti dissi, e te lo ridico ora, che abborro il Moro: le mie ragioni partono dal cuore; le tue non sono meno legittime. Colleghiamoci dunque per la nostra comune vendetta. Se tu lo puoi disonorare, ciò farai traendone gran diletto, e causando a me una grata satisfazione. Molti avvenimenti posano in germe in seno al tempo, che debbono schiudersi in fiore. Va, vendi, fa oro; con maggior agio parleremo dimani di ciò. Addio.
Rodr. Dove ci vedremo dimani?
Jago. In mia casa.
Rodr. Di buon’ora verrò.
Jago. Sia pure; addio. Intendesti, Rodrigo?
Rodr. Che dite?
Jago. Non pensare più ad annegarti: intendesti?
Rodr. Son mutato: corro a vendere tutte le mie terre.
Jago. Bene sta; addio: abbi moneta a profusione; (Rodrigo esce) e così, o stolto, ne farai me ricco. Follia sarebbe profanar la mia esperienza, questo tesoro di cui vo fornito, per un tale idiota, senza diletto o profìtto. Abborro il Moro, chè voce andò per Venezia ch’ei riempisse gli ufficii miei fra le coltri del mio letto; e sebbene ignori la verità di tal voce, pure il sospetto m’è bastante, onde operare come opererei per la certezza del fatto. — Ei mi stima..... ciò farà che potrò ingannarlo meglio. — Cassio è l’uomo che mi abbisogna..... Vediamo appresso..... Ottenere il suo posto, e dar pieno sfogo alle mie vendette. Doppia astuzia..... ma qual modo?.... Esaminiamo di sangue freddo. Fra qualche tempo insinuare all’orecchio ingannato del Moro, che Cassio usa modi troppo familiari colla sua donna..... Cassio ha un’avvenenza, una venustà che accrediteranno il sospetto: tale egli è da rendere le donne infedeli..... Il Moro è per natura schietto ed aperto; facile a credere onesti gli uomini, dacchè si dànno la briga di parerlo; onde si lascierà guidare sull’orlo della fossa senza opposizione, come lo stupido giumento obbedisce alla mano che lo regge. È trovato..... la tela è ordita..... l’inferno e la notte faran germogliare alla luce questo frutto mostruoso. (esce)