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282 | la tempesta |
nè incantesimi per allettare; e il fine de’ miei sforzi sarebbe la disperazione, se non mi trovassi sussidiato dalla preghiera, la cui punta valorosa apre il seno della clemenza, e la costringe a perdonare. Ora, se caro avete l’ottener mercè de’ vostri errori, compatite ai miei, e licenziatemi colla vostra benemerenza»1.
fine del dramma.
- ↑ Questo epilogo di Prospero allude a quegli antichi racconti de’ maghi, che nei loro ultimi istanti della vita entravano in grandissima disperazione, se la preghiere dei loro amici non valevano a riscattarli»