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214 giulietta e romeo


Cap. Ah! ch’io la vegga!... Oimè! fredda, già fredda!... Il suo sangue è agghiacciato... le sue membra attirizzite... la vita già da lungo abbandonò queste labbra... la morte si posò su di lei come un’intempestiva gelata sul più bel fiore dei campi...... Giorni maledetti! sfortunatissimo vecchio!

Nutr. Oh lamentabile dì!

Don. Cap. Infausto tempo!

Cap. La morte, che me la tolse per immergermi nel dolore, m’incatena la lingua, e non mi concede di parlare.

(entrano frate Lorenzo, Paride, e musici)

Fr. Venite. È parata la sposa a seguirci al tempio?

Cap. Parata ad andarvi, ma a non tornarne più. O figlio, nella notte stessa che precedeva le tue nozze, la morte invase il letto della tua fidanzata. Vedi com’ella posa! Amabile fiore, che morte ti rapì! La morte divenne ora mia figlia; la morte divenne ora la sola erede mia... Oh! io voglio morire; omai abborro la vita.

Par. Sospirai adunque tanto quest’aurora, solo perchè rischiarasse un simile avvenimento?

Don. Cap. Oh giorno di maledizione! infelice giorno che abborro! ora la più miserabile che mai il tempo vedesse nell’eterno suo pellegrinaggio! Avere una sola, una povera e cara fanciulla, un’unica figlia, che mi amava, e mi faceva benedetta e contenta, e la cruda morte togliermela così!

Nutr. Oh sventura! Oh calamitoso, calamitoso, calamitoso giorno! Infame giorno! giorno il più doloroso che assegnato mi fosse! Iniquo giorno! giorno di perenne pianto! Non mai spuntò in cielo aurora più trista di questa!

Par. Deluso, frustrato d’ogni bene, condannato ad un perpetuo dolore! Morte crudele, che ti avanza più da rapirmi? Oh amore! vita...! mie perdute illusioni!

Cap. Empia, crudele, sacrilega ora, perchè ne togliesti la lieta cerimonia di questo dì? Oh figlia! figlia! mia figlia d’amore! morta tu sei, pur morta! Oimè! non ho più figlia! e con essa andran sepolte tutte le mie gioie!

Fr. Calmatevi. Oh vergognosa debolezza! Il rimedio ai mali non fu posto nell’abbandonarvisi disperati. Il Cielo e voi avevan parte di quella fanciulla che ora il Cielo solo possiede; ed è ventura per lei. A voi dato non era il salvar da morte quello che di Giulietta v’apparteneva; ma dato è bene al Cielo di render fiorente d’eterna giovinezza quel ch’era di lui. La meta dei vostri voti era la sua felicità; e vi dorrete ora sapendola nella vera patria dei beati? Oh! malgrado l’amor che sentite, mal sapete