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atto primo | 163 |
beltà; e la sua vista istessa non servirà che a ricordarmi quella, innanzi a cui impallidisce ogni cosa terrena. Chi di subito acciecò potrà egli dimenticare il prezioso tesoro che i suoi occhi perderono? Mostrami una fanciulla, sul cui volto le Grazie sorridano; ed altro non farà, se non che accrescermi quell’affetto che porto alla più aggraziata delle fanciulle. Oh! va; tu non potrai giammai insegnarmi ad obbliarla.
Benv. Ti farò conto dell’efficacia di mia dottrina, o ne morrò per rammarico. (escono)
SCENA II.
Una strada.
Entrano Capuleto, Paride, e un Domestico.
Cap. E Montecchio pure è stato fulminato collo stesso interdetto; entrambi ne minaccia una medesima pena; nè difficile sarà quindi il rendere stabile la pace fra due vecchi.
Par. Entrambi siete uomini d’onore, entrambi degni di osservanza; ed è doloroso che sì a lungo viveste in cruda inimicizia. Ma parlate, signore; qual risposta fate alla mia dimanda?
Cap. Quella che sovente vi feci. Mia figlia è ancora ignara del mondo; quattordici primavere appena la lambirono passando; e savio estimo l’attendere che altre due di queste diano campo di schiudersi a quel tenero fiore.
Par. Fanciulle più giovani di lei però divennero madri felici.
Cap. Ma presto ancora appassirono, perchè ai talami andarono premature. — Oh Paride! la terra ha inghiottite tutte le mie speranze; e mi lasciò solo Giulietta, che erede sarà d’ogni mia dovizia. Ponete opera quindi a cattivarvene il cuore; fate che ella aderisca alle tenere vostre sollecitudini; e io non sarò per porre ostacolo a’ suoi voleri. Questa notte avrà luogo l’antica festa di mia famiglia; molti amici vi convitai; siate voi ancora del numero. La mia modesta dimora splenderà di terrene stelle, che eclisseranno quelle che brillano nel firmamento; e la voluttà che inonda in aprile il petto del giovine colono, allorchè i dì dell’amore cominciano a dissipare le brume del verno, sarà da voi provata a questa festa, fra l’olezzo delle cento vergini rose di cui si adornerà. Queste allora osservate; in queste intendete la cupida mente; e quella eleggete che più amabile vi sembri. Tra la folla di coteste giovani sarà ancora mia figlia, grazioso fiorellino che comincia ad aprirsi alle profumate aure del dì. Ora venite con me: e tu (al Domestico) percorri le vie di questa bella Ve-