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atto quinto 147

questo dì vide nascer Cassio. Dammi la mano, Messala; siimi tu testimonio che mal grado mio, come Pompeo, sono costretto di confidare al rischio di una battaglia il sacro deposito di nostra libertà. Tu sai quanto un tempo amassi Epicuro e i suoi precetti; ma oggi la mia anima è cambiata, e presta fede ai segni che presagiscono l’avvenire. Lungo la via che seguimmo, partiti da Sardi, due fiere aquile posaronsi sul nostro primo vessillo; e di là prendendo il pasto dalla mano de’ nostri soldati, ne accompagnarono fino a questi campi di Filippi, ove ne hanno lasciati, cedendo il luogo ad una schiera di avoltoi che ci si aggirano sul capo, e sembrano minacciarne.

Mess. Non vi sgomentate per tali indicii.

Cass. Credo in essi, nè mi sgomento; e pronto sono ad affrontare ogni pericolo.

Br. Non scordartene, Lucilio.

Cass. Ebbene, Bruto, ci siano oggi propizi gli Dei, affinchè viver possiamo in pace una lunga vita, fatta beata dal nostro scambievole amore; ma se la sorte ci tradisse, se questa fosse l’ultima volta che insieme parliamo, che faresti allora?

Br. Seguirei i dettami di quella filosofia che mi fece biasimar Catone per essersi data la morte; imperocchè panni che da vile sia l’abbreviarsi il corso della vita per tema dei mali che possono sopravvenire. Afforzandomi quindi di virile pazienza, mi sottoporrei ai voleri di quelle supreme Deità che ci governano.

Cass. E se perdiam la battaglia, tu acconsentiresti, Bruto, d’essere condotto in trionfo per le vie di Roma?

Br. No, Cassio, no; non credere che Bruto veder potesse le sue mani cinte di ferri; il cuore gliene scoppierebbe. Mestieri è nondimeno che questo gran dì compia l’opera delle Idi di marzo, e ne faccia per sempre uniti, o ne separi per sempre. Timorosi di tale vicenda, riceviam l’un dall’altro il nostro eterno addio. Per sempre, per sempre addio, Cassio: se rivedremci non so; ma se ci rivedremo, sorrideremo di gioia; se non..... ci saremo divisi come si conveniva.

Cass. Per sempre addio, Bruto. Sì, ben dicesti: o sorrideremo di gioia rivedendoci; o, noi potendo, ci saremo divisi com’a noi s’addiceva.

Br. Ora andiamo, andiamo impavidi a quest’ultimo conflitto. Oh! chi squarciar potesse le tenebre del futuro ma non vale; la ventura notte ci farà aperti i nostri destini. Soldati, alla gloria! e con generosi petti avanti.

(escono)