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132 | giulio cesare |
Ant. Generosi amici, pietosi amici, non vogliate farmi strumento di qualche feroce rivolta. — Coloro che compierono questa uccisione sono uomini d’onore; e sebbene io non sappia qual cagione a tanto gli spinse, pure vo conscio di lor saviezza, e so che di ciò vi daranno le meglio appaganti ragioni. — Non vengo dunque, amici, per sorprendere insidiosamente i vostri cuori, nè oratore mi son io come è Bruto; solo vengo qual tutti mi conoscete, uomo schietto e sincero amatore del mio amico. E ben se ’l sanno coloro che mi diedero facoltà di fare di lui pubblicamente l’elogio, che in me non sono nè grazie oratorie, nè giustezza di discorso, nè metodo nel dire, nè potenza d’espressione. Ingenuo espongo il pensier mio, e per cosa l’espongo che a voi tutti è nota: addito le piaghe di Cesare, e ad esse lascio la cura di parlar per me: tale infine mi son io, cui del tutto è sconosciuta quella grand’arte della parola, che soggioga gli animi e infiamma il sangue. Ma se tale io fossi qual è Bruto, e Bruto fosse Antonio, potrei allora accendere gli spiriti vostri, e far che da ogni ferita di Cesare uscisse una voce che spingesse a ribellione fin le pietre di Roma.
Tutti i Citt. Ribellione! ribellione!
1° Citt. Fuoco alla casa di Bruto!
3° Citt. Morte ai cospiratori! morte!
Ant. Uditemi ancora per poco, concittadini; anche per poco.
Tutti i Citt. S’ascolti Antonio, il magnanimo Antonio.
Ant. Dove correte, amici? A qual opera vi apparecchiate? Voi stessi nol sapete. E in che meritò Cesare finora si bene di voi? Oimè! mal dir lo sapreste. Io adunque ve ’l chiarirò; io ve ne farò consci: ed ecco a ciò il suo testamento, che innanzi vi porgo.
Tutti i Citt. Ah! è vero... Il testamento... udiamo il testamento!
Ant. Eccolo; ed ha il suggello di Cesare. — Ad ogni cittadino romano ed a ciascuno di voi legava l’infelice settantacinque drammi (1).
2° Citt. Oh nobile Cesare! Vendicheremo la tua morte.
3° Citt. Oh real Cesare!
Ant. Uditemi pazienti.
Tutti i Citt. Silenzio, olà!
Ant. Di più, v’ha lasciato tutti i suoi giardini insieme coi lieti campi posti al di là del Tevere; e ve li ha lasciati come luoghi d’ameno diporto, in cui poteste ire coi vostri figliuoli a ricrearvi. — Oh generoso Cesare, quando rinascerà un uomo simile a te?
- ↑ Moneta greca.