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nota al macbeth | 95 |
parole coll’immediato adempimento d’una prima predizione. Ben tosto si para innanzi l’occasione di uccidere il re; lady Macbeth scongiura il suo sposo di non lasciarla sfuggire. Ella adduce e propugna con calore tutti i motivi che possono colorire e nobilitare un tal misfatto; e Macbeth, fuor di sè, lo compie in uno stato di vaneggiamento. Ma il rimorso, di cui avea scorto l’orrore prima di così atroce delitto, invade il suo cuore tosto ch’ei l’ha commesso, nè più gli lascia alcun riposo nè giorno, nè notte. Nondimeno egli cade nei lacci dell’inferno: e con raccapriccio noi vediamo quel guerriero, che prima sfidava la morte, ora che ha messo a repentaglio la vita avvenire, attenersi con ansietà alla sua esistenza terrestre, e rovesciare spietatamente tutto ciò, che, secondo i suoi neri sospetti, lo minaccia di qualche pericolo. Se detestiamo i suoi antenati, non possiamo senza pietà riguardare lo stato dell’anima sua. Deploriamo la perdita delle sue nobili qualità; e nondimeno ammiriamo ancora nel modo ch’egli ricompera la vita, la tenzone d’una volontà coraggiosa contro una vile coscienza.
Sembra che il Destino degli antichi regni ancora in questa tragedia. In fino dalla prima scena vi si manifesta l’azione d’un potere soprannaturale; ed il primo avvenimento, a cui dà origine, trae seco inevitabilmente tutti gli altri. Qui stanno specialmente quegli oracoli ambigui, che adempiendosi letteralmente, ingannano chi lor s’affida. Nondimeno intenzioni più elevate di quelle del Paganesimo hanno inspirata quest’opera. Il poeta ha voluto mostrare, che se ha luogo sulla terra il conflitto del bene e del male, ciò non succede senza la permissione di una Provvidenza, la quale converte in benefizii universali la maledizione che pochi uomini hanno provocata sul loro capo.
Il poeta dispensa alla fine una giusta retribuzione a tutti i personaggi del suo dramma. La più colpevole dei complici del regicidio, lady Macbeth, cade in una malattia insanabile, cagionata da’ suoi rimorsi. Ella muore senz’essere compianta da suo marito, con tutti i segni della disperazione. Macbeth è giudicato ancor degno di soccombere della morte degli eroi sul campo di battaglia. Il prode Macduff, il liberatore della sua patria, ottiene in sorte la soddisfazione di punire di propria mano l’uccisore di sua moglie a de’ suoi figli. L’oggetto della gelosia di Macbeth, Banquo, espia con una pronta morte l’ambiziosa curiosità che lo indusse a voler conoscere un glorioso avvenire; ma siccome non s’è lasciato sedurre dalle insinuazioni delle Streghe, il suo nome è benedetto nella sua posterità, ed i suoi figli possederanno d’età in età quelli