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Circa tre secoli sono ormai trascorsi dal supplizio di Giordano Bruno e la sua memoria vive più che mai gloriosa e rifulge nelle opere dello smisurato suo ingegno.
A Roma, fatta ora libera e grande, incombe il sacro dovere di ricordare degnamente il domenicano di Nola; dovere che la Capitale d’Italia, ad onta delle opposizioni arrabbiate della setta nera, saprà compiere, e là, dove un giorno si innalzò il rogo, dovrà sorgere presto, per volontà di popolo, un monumento al precursore del moderno pensiero, a Colui che sacrificò sè stesso nel nome santo della Verità e della Luce.