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della odiosissima eresia dei «mondi innumerabili.» Tutti gli occhi convergono a quel punto, mille cuori si agitano, fremono,...- e sacerdoti ciechi ed empi biascicano bugiarde preci; lo sguardo di lui sollevasi, il volto è contratto, la sua attitudine rigida, e la fiamma crepita, stride, divampa e sollevasi linguiforme e terribile... tra vortici di fumo nereggiante,.. Il suo spirito vibrasi in alto, attratto dalla virtù sovrumana del martirio, volontaria immolazione di sè al supremo degli ideali; e forse in quel momento mormora la fatidica profezia della redentrice sua musa:

«  Poichè spiegate ho l’ali al bel desìo
     Quanto più sotto i piè l’aria mi scorgo,
     Più le veloci penne al vento porgo,
     E sprezzo il mondo e verso il ciel m’invio.

«  Nè del figliuol di Dedalo il fin rio
     Fa che giù pieghi: anzi vieppiù risorgo:
     Ch’io cadrò morto al suolo ben m’accorgo;
     Ma qual vita pareggia il morir mio?

«  La voce del mio cor per l’aria sento:
     Dove mi porti, temerario? — china:
     Che raro è senza duol troppo ardimento.

«  Non temer, rispond’io, l’alta ruina;
     Fendi sicur le nubi, e muor contento,
     Se il Ciel sì illustre morte ne destina.»

Il supplizio orrendo non strappò un sol grido, un sol gemito dalla bocca del martire.

Avvolto dalle fiamme, rese invitto la grande anima