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e gli era stata balsamo nelle aspre lotte di Londra e di Parigi.



La prima sosta che Giordano Bruno fece in Germania, fu a Marburgo, ove giunse nel luglio del 1586.

Però, in questa città, dovevagli capitare ben sgradita sorpresa, poichè dopo essersi inscritto fra gli scolari di quello Studio, si vide inibito di leggere pubblicamente.

Il vivace carattere di Bruno non poteva che ribellarsi a questo divieto, onde aspramente se ne lamentò col direttore Nigidio, e poichè, egli voleva insegnare liberamente e non chiedere l’elemosina della parola, disdegnò fermarsi oltre in quella città e mosse in cerca di più cortese Studio.

Persino il nome suo, per una stolta prevenzione contro di lui, venne cancellato dall’albo degli studenti marburghesi; ma, benchè tarda riparazione, vi fu restituito, quando la fama del filosofo di Nola volò per tutta l’Europa.

Ottima accoglienza ottenne invece Bruno in Wittemberga, e quantunque colà avesse larga sede il protestantesimo, fu ammesso senza veruna opposizione a leggere all’Università. Bastava che la parola di Bruno si facesse intendere, perchè, intorno a lui, subito accorresse, numerosa la folla degli ascoltatori.

Così anche a Wittemberga gli scolari fanno ressa per udire le sue lezioni, basate specialmente sulle nuove teorie della pluralità dei mondi.

Egli rimane tocco dalle liete accoglienze che trova in questa città, che chiama l’Atene di Germania, ed