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» Cieco error, tempo avaro, ria fortuna,
     Sorda invidia, vii rabbia, iniquo zelo,
     Crudo cor, empio ingegno, strano ardire

» Non bastaranno a farmi l’aria bruna,
     Non mi porranno avanti gli occhi il velo,
     Non faran mai, che il mio bel sol non mire.»


Nel libro stesso De la causa, principio et uno, col seguente sonetto egli mostra con quale elevatezza senta l’amore:

«Amor, per cui tant’alto il ver discerno,
     Ch’apre le porte di diamante e nere.
     Per gli occhi entra, il mio nume, e per vedere
     Nasce, vive, si nutre, ha regno eterno.

» Fa scorger, quanto ha il ciel, la terra e inferno,
     Fa presenti d’assenti effigie vere,
     Ripiglia forza e trando dritto fere,
     E impiaga sempre il cor, sempre ogni interno.

» Or dunque, volgo vile, al vero attendi,
     Porgi l’orecchio al mio dir non fallace,
     Apri, se puoi, gli occhi, insano e bieco!

» Fanciullo il credi, perchè poco intendi;
     Perchè ratto ti cangi, ei par fugace;
     Per esser orbo tu lo chiami cieco!»

La cena delle ceneri e il libro De l’infinito universo et mundi, trattano della teoria cosmologica. Ne-