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che l’andare «nel mondo» dovea essere per lui una noia, un sacrifizio, e che se c’era stato una volta per convenienza, scommettevano che non ci sarebbe ritornato.

La Baby le lasciava dire, e le ascoltava colla solita dolcezza; ma poi, quando vide che Andrea si faceva aspettare, combinò con Marco Baldi di andar insieme a fare una visitina al museo africano.

Il Santasillia non fu nemmeno avvertito del grande onore che lo attendeva; la Castelguelfo e Marco Baldi capitarono nel suo studio, all’improvviso, forzando un po’ la consegna del cameriere, per non essere annunziati.

Andrea, alla bella prima, si trovò impacciato, ma poi fu preso dalla graziosa amabilità della Baby, che girava attonita per lo studio, guardando tutto, toccando tutto leggermente, colle manine garbate, facendo su tutto un’infinità di domande, colla curiosità ingenua e ardita insieme di una bimba. E l’ambiente severo e cupo della stanza, un po’ da filosofo, un po’ anche da