do vi rientrava e quante ore rimaneva chiuso nello studio a
lavorare. Avevano scoperto che ogni sera andava a fare una visita al
cimitero; che la sua camera da letto avea le finestre verso l’Adige e
che il suo camiciaio era parigino. Molti lo riputavano un grande uomo
perchè aveva viaggiato; molti altri un illuso o un matto, perchè
scriveva libri; altri ancora lo credevano un cretino, perchè andava a
messa e mangiava di magro nei giorni di precetto. Ma invece le donne
si sentivano attratte verso quel misantropo elegantissimo, dal viso
pallido e dagli occhi neri di fuoco, la cui vita passata pareva una
leggenda e la vita presente era un mistero. In sulle prime gli avevano
notato anche le donne quel difettuccio di andare a messa ogni giorno
ai Santi Apostoli; chè, si sa bene, in generale, siano esse devote o
peccatrici, ridono sempre degli uomini bigotti. Ma poi vennero a
sapere che appunto era stato nella chiesa dei Santi Apostoli dove il
conte di Santasillia si era incontrato coll’Adele Parabiano, e allora
anche la messa fu trovata una cosa romantica.