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erano tutti contenti; gli uni nell’orgoglio di apparire pericolosi, gli altri nella piena soddisfazione della loro autorità.
«Accendo, ma non ardo» poteva essere il motto della Baby; e, infatti, anche nell’opinione della gente, essa usciva dalle fiamme che la circondavano candida e intatta come l’amianto. I suoi corteggiatori quando, dopo aver passata la sera da lei, ritornavano al club, erano chiamati scherzosamente gli Svizzeri di casa Castelguelfo, oppure, le guardie del corpo. Ed essi non se ne avevano a male; e se arrossivano un poco era soltanto di piacere; però stavano a crocchio fra loro soli, e se ne andavano uniti, come uniti erano venuti. Pareva vedere una nidiata di pulcini allevati dalla medesima chioccia.
La marchesa d’Arcole, madama Kraupen e la generalessa Brocca di Broglio erano poi le confidenti di quelle innocue passioncelle, e sostenevano le parti degli spasimanti contro le fantasie bizzarre della Baby.
— Come hai trattato male, ieri sera, quel po-