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insieme con quella squisita gentilezza di forme, che provava quanto fossero la stima e il rispetto reciproci. Tutti e due i combattenti si mostravano composti, tranquilli: il loro giuoco era calmo, misurato, di scuola. Meglio che ad un duello, pareva di assistere ad un assalto accademico in una sala di scherma.

— Toccato, alt! — gridarono a un tratto e insieme i due secondi, che si tenevano vicinissimi e cogli occhi fissi ai duellanti. Questi si fermarono subito, e intanto apparve sull’avambraccio di Andrea una sottile striscia di sangue.

Chiamati tosto i medici, essi dovettero dichiarare sul loro onore che la ferita non era di tale entità da impedire il proseguimento del duello.

Gli avversari furono nuovamente messi di fronte, fu dato di nuovo il segnale dell’attacco, e cominciò un secondo assalto.

Il Santasillia, sempre freddo e compassato, badava a riparare; Francesco Parabiano attaccava con un gioco vivo e serrato, ma si vedeva bene che non c’era odio fra i giovani combattenti,