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Era un bel giorno limpido di sole e Andrea non voleva più saperne di malinconie.

— Porterò il braccio al collo per una settimana — pensava; — poco male!

Il tocco era sonato da poco, quando il Renzanico e il Castiglioni vennero insieme per riferire ad Andrea le condizioni dello scontro.

I due amici erano seri e impacciati: l’arma scelta era la sciabola; ma avevano dovuto accettare condizioni gravissime. L’insulto era stato pubblico, tutti ne parlavano; era il solo argomento della giornata, e il Parabiano pareva non volersi accontentare di una graffiatura.

— Sta bene, — rispose Andrea seccamente.

— Ed ora, — aggiunse il Renzanico, — dobbiamo farti una strana ambasciata, per conto, figurati, del tuo avversario!

Andrea guardò i due amici facendo atto di maraviglia.

— Egli vorrebbe ottenere un favore, per il quale si raccomanda al tuo cuore e alla tua cortesia.