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tiranni minimi 199


A poco a poco, mentre cresceva il malcontento della Contessa per la bambinaia, questa somma di cinque lire prendeva nell’immaginazione sua dimensioni più gigantesche, e Agnese non lavorava mai abbastanza per meritarla. E perciò ogni giorno la signora diventava più esigente e ogni giorno incrudeliva verso la poveretta, che adesso le era diventata anche antipatica perchè si vedeva costretta, in certo modo, a tenersela per forza.

Le corse del conte Venceslao ai Portoni dei Borsari e le pratiche per riaver la Virginia erano rimaste senza effetto.

— «Piuttosto mi butto nell’Adige!» aveva risposto la giovane alla fruttaiola.

Le altre serve (pareva si fossero date l’intesa!) scappavano spaventate appena sentivano nominar la Contessa. Così, la sfortunata Portomanero, non potendo servirsi da sè sola, era obbligata per sua disdetta a contentarsi dell’Agnese, la quale faceva miracoli con quelle braccine sottili; ma tutto era inutile. La Contessa diceva che