Pagina:Rovetta - Baby e tiranni minimi.djvu/150

150 baby


— Capirai: se tuo marito lo vede in quello stato, non gli può far comodo, nè piacere... E poi insomma, anche per il Santasillia stesso, povero diavolo, trova una buona parola; mettigli il cuore in pace. Tu sai bene che mi è sempre stato antipatico... Ma, che vuoi? stasera mi fa proprio compassione!...

— E a me, invece, col suo muso livido, mi fa rabbia, mi fa ira!... Che diritto ha, domando io, per essere geloso di mio marito? È una bella pretesa, sai?! Il Damonte, Scipio Spinola e tanti altri non mi hanno mai seccata con simili scenate!... Sì, sì, sì, — e la Baby batteva i piedini per terra sfogando la stizza contro Andrea. — Io amo Giuliano; lo amo, lo amo, lo amo, e se a quel brutto coso fa dispetto, lo amo ancora di più!

Ma la marchesa D’Arcole, aiutata dalle altre dame della consulta, seppe adoperare così bene la propria eloquenza da indurre la Castelguelfo a soffocare lo sdegno, e a mostrarsi buona verso il cugino.