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sera; e che poi da Peschiera, con una carrozza di posta, sarebbe giunto a Castelguelfo intorno alle nove.

Andrea capitò in villa, che avevano appena finito il pranzo. Ma non entrò nella sala e rimase nel giardino a passeggiare. Non salutò nemmeno la Baby, non disse una parola, sfuggiva tutti, internandosi solo solo nei viali più riposti.

Quella passione, quel dolore così grande e muto avevano finito coll’incutere in tutti un senso di pietà, e anche di rispetto. In tutti, tranne per altro, nel cuore della Baby. Essa aspettava Giuliano, e Andrea le dava noia, le faceva quasi ribrezzo.

Il Damonte e Scipio Spinola convenivano col Baldi, che a innamorarsi al modo del Santasillia non ci doveva essere proprio nessun divertimento; e la marchesa D’Arcole, d’accordo con la Generalessa e con madama Kraupen, presa a parte la Castelguelfo, la consigliò di calmare un poco il suo innamorato, che minacciava di diventare matto furioso: