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docile e buona, accettava quelle amorevolezze, arrossendo con effusione, ed era sempre in moto, e aveva sempre un gran da fare per l’accoglienza che voleva preparare «al suo Giuliano.» Faceva cambiare tutto ciò che immaginava non gli dovesse piacere: volle vedere come gli avevano disposto il suo quartierino particolare, e se non mancava nulla nel gabinetto di toeletta; e si prendeva queste cure con tenerezza e con gioia, nominandolo spesso, scrivendogli ogni giorno, mostrandosi ansiosa del suo arrivo e crucciata perchè tardava troppo a venire.

Povero Giuliano! Era tanto tempo che non lo vedeva; ed era stata tanto cattiva con lui!... Eppoi chi sa, poveretto, come ci veniva di mala voglia a Castelguelfo!... Chi sa quante lacrime avrebbe fatto spargere quella sua partenza da Vienna!... — E intanto, ridendo e scherzando, cominciava a infiltrarsi anche un pocolino di gelosia nel suo amore giocondo e senza pensieri.

— Sarebbe proprio rimasto sempre con lei, o sarebbe tornato a Vienna?

ROVETTA. Baby. 10