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Il conte Giuliano era partito da Vienna per Navaledo; aveva già mandato la propria rinuncia al Ministero degli esteri, e doveva capitare a Castelguelfo da un giorno all’altro, appena avesse sbrigati nel Friuli gli affari più urgenti.

Questi avvenimenti importantissimi avevano mutato interamente l’aspetto della villa, e quantunque la Baby fosse in lutto, pure la sua casa era piena di gente e sempre in festa. Le amiche e gli amici della Contessina si affrettavano a correre a Castelguelfo per congratularsi e compiacersi colla Baby. E tutti facevano continue domande e allusioni intorno al testamento, e tutti lo approvavano e ne erano lieti, compreso il Damonte e Scipio Spinola; e più di tutti la marchesa D’Arcole, madama Kraupen, e la generalessa Brocca di Broglio, che, entusiasmate, levavano al settimo cielo la sagace previdenza del fu conte Pancrazio; e tutte tre accarezzavano la Baby e la baciavano, ridendo e scherzando coll’affettuosità ciarliera delle mamme che hanno trovato il marito per le loro figliuole. E la Baby,