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lavoro che avea incominciato, e ritrovare nell’intelligenza uno svago, un conforto a’ suoi dolori. E per un momento pareva inebriarsi, stordirsi, ritornava pieno di ardore verso quelle aspirazioni prime della sua giovinezza, ma poi, dopo alcune righe che aveva scritte, rallentava la corsa della sua mano, si lasciava andare disteso sulla poltrona, e il pensiero suo abbandonava le vergini foreste e i popoli barbari per correre più vicino dove era la Baby, e di lì non poteva più muoversi.
Era geloso del passato e sgomento dell’avvenire. — Se il Castelguelfo fosse tornato?
.... Se fosse ritornato?!... — e poteva tornare da un momento all’altro.
Egli l’odiava quell’uomo, eppure aveva rimorso del suo odio; avrebbe voluto dimenticare, addolcire lo spasimo della propria gelosia, abbandonandosi a qualche nuova illusione. Ma nel medesimo tempo era trascinato, come dal delirio di una febbre maligna, a ricercare tutti gli argomenti, tutti i pensieri che lo torturavano;