Pagina:Rovetta - Baby e tiranni minimi.djvu/114

114 baby


Il giovinotto le si inginocchiò dinanzi, come era di rito, le prese la manina, la baciò, e principiò a infilarle adagio il primo guanto.

— Guarda come stringe, quel mortale fortunato! — esclamò Marco Baldi.

Ma quasi subito la Castelguelfo strappò l’altro guanto che il Damonte aveva in mano e gli sfiorò con esso la guancia graziosamente, avviandosi sollecita per uscire.

— È troppo lento lei — esclamò — e si fa tardi: andiamo! chi mi ama, mi segua!

Mentre il Damonte le calzava il guanto, Andrea fattosi pallido, aveva guardato la Baby in modo tale da mettere paura.

Tuttavia, s’ella non sapeva ribellarsi interamente al predominio di Andrea, se ne vendicava poi, come Marco Baldi, mettendolo in ridicolo e burlandosi di lui. La Baby con quel musetto piacevole imitava la faccia trista e i sospiri di Andrea quando «la opprimeva» col solito racconto delle sue tragiche vicende. Tutti ne facevano le più matte risate, e persino il malinconico