cara indimenticabile. Sì, egli sentiva, e adesso non dovea più
arrossire confessandolo come fosse una colpa, sentiva di volere un
poco di bene anche a sua cugina; ma questo affetto era di tutt’altra
natura. Era la dolce confidenza di una amicizia quasi fraterna; era
una simpatia intellettuale; era il conforto, ma non era l’oblìo dei
suoi dolori. Dunque perchè fuggire?... Perchè non dovea più vedere la
Castelguelfo, dal momento che quegli scrupoli erano esagerati? E,
adesso, pensandoci meglio, si persuadeva anche di non essere geloso
della Contessina. Gli seccavano tutti i corteggiatori che le stavano
appresso, perchè non erano punto divertenti; perchè erano vuoti e
banali. Se invece fossero state persone di spirito, li avrebbe veduti
volentieri e si sarebbe goduto in loro compagnia!... In quanto al
Damonte poi, l’esserne geloso, era addirittura una ridicolaggine... La
Castelguelfo non faceva altro che metterlo in burletta!... — È vero; si
era offeso e irritato udendo i pettegolezzi della Giustiniani; ma
soltanto perchè gli