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comune o se lo dividano in parti eguali o dietro a proporzioni stabilite dal sovrano. In qualsiasi modo avvenga questo acquisto, il diritto che ciascun particolare ha sul proprio fondo vien sempre subordinato al diritto della comunità su tutti; senza di questo non vi sarebbe nè solidità nel vincolo sociale, nè forza reale nell’esercizio della sovranità.

Io porrò fine a questo capitolo ed a questo libro con una osservazione che deve servir di base a tutto il sistema sociale, ed è, che il patto fondamentale, invece di distruggere l’eguaglianza naturale, sostituisce una eguaglianza morale e legittima a ciò che la natura aveva potuto introdurre d’inegualità fisica tra gli uomini, e che potendo essere disuguali od in forza od in genio diventano tutti uguali per convenzione e di diritto1.

  1. Nei governi cattivi questa eguaglianza è apparente ed illusoria, e non giova ad altro fuorchè a mantenere il povero nella sua miseria ed il ricco nella sua usurpazione, Nel fatto poi le leggi sono sempre utili a quelli che possedono, e nocive a quelli che non hanno niente: dal che ne avviene che lo stato sociale non è vantaggioso agli uomini se non perchè hanno tutti qualche cosa, e nessun di essi possiede troppo.