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alienare i suoi figli, perchè questi nascon
uomini e liberi, e la loro libertà appartiene
ad essi, e niuno ha il diritto di disporne
fuorchè eglino stessi. Prima che siano entrati
nella età della ragione, il padre può a lor
nome stipulare patti per la loro conservazione,
pel loro benessere, ma non donarli
irrevocabilmente e senza condizione, perchè
un tale dono è contrario ai fini della natura,
ed oltrepassa i diritti della paternità. Affinchè
un governo arbitrario fosse legittimo, bisognerebbe
dunque che ad ogni generazione
il popolo fosse padrone di accettarlo, di respingerlo:
ma allora questo governo non
sarebbe più arbitrario.
Rinunziare alla propria libertà gli è un rinunziare alla qualità d’uomo, ai diritti dell’umanità, persino a’ suoi doveri. Non vi ha risarcimento possibile per chiunque rinunzii a tutto. Una tale rinunzia è incompatibile colla natura dell’uomo, e chi toglie al suo volere d’esser libero, toglie ogni moralità alle sue azioni. Finalmente è una convenzione vana è contradditoria lo stipulare da una parte una autorità assoluta, e dall’altra