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seminando manifesti antifascisti e sfidando la tanto strombazzata efficienza dell’aviazione fascista;— l’uomo che spargeva fermenti di rivolta nella gioventù universitaria italiana e così demoliva l’illusione che la gioventù educata nel clima fascista gli fosse tutta fedele.
In Carlo Rosselli, Mussolini volle sopprimere l’uomo che fin dai giorni più remoti era stato fra i primi e più tenaci a denunciare la gravità del pericolo fascista e la sua natura mostruosa, e che aveva previsto che una crisi così profonda non poteva non sboccare nella guerra.
Nei suoi scritti settimanali in “Giustizia e Libertà„ e in tutta la sua attività battagliera, Carlo Rosselli affermava costantemente che la pace in Europa era una finzione e la guerra la realtà. Quella voce che preannunciava la guerra con lucida coscienza e ne fissava in precedenza la responsabilità con logica implacabile, Mussolini volle far tacere per sempre.
Facendo assassinare Carlo Rosselli, Mussolini volte infine, oltre che liberarsi del suo più attivo e temuto nemico, vendicare soprattutto le difficoltà da lui incontrate in Spagna sull’uomo che di quelle difficoltà era stato l’artefice primo.
Interventi individuali a difesa della repubblica in Spagna si erano manifestati subito, prima che Carlo Rosselli prendesse l’iniziativa di un intervento collettivo. Ma quegli interventi individuali, pure essendo documento di generosità ammirevole, si disperdevano nel movimento generale della guerra civile spagnola e minac-