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interesse da difendere che non è quello degli uomini in carne ed ossa e dei quali gli stati maggiori e gli eserciti permanenti sono uno degli ingranaggi essenziali; sono gli stati i quali drizzano i popoli gli uni contro gli altri. La guerra moderna, terribile devastatrice, che coinvolge l’universale, nasce difatti con Napoleone, cioè con lo stato moderno. La Svizzera, ogni stato federativo dove l’uomo, i gruppi conservano ampie sfere di autonomia, fanno assai più difficilmente la guerra. Lo stesso impero britannico, come tale, sembra incapace di grandi guerre. Capitalismo, statalismo, accentramento, oppressione sono aspetti di uno stesso fenomeno di cui la guerra è la manifestazione più appariscente.

Il capitalismo fascista questi fenomeni li ha sviluppati tutti, metodicamente, sino ad esasperarli. Tutta l’attività economica italiana è stata organizzata in Italia in vista della guerra. Chi avesse conservato qualche dubbio in proposito è stato illuminato dal comunicato della Commissione Suprema di Difesa, da cui dipende ormai l’economia nazionale. Il capitalismo fascista si avvia alla guerra per una necessità inesorabile. È già in guerra larvata da anni.

Guerra coloniale. La guerra coloniale è la guerra capitalista per eccellenza dominata da puri motivi di interesse e di dominio.

Si conquistano le colonie per allargare il mercato dei prodotti, dei capitali, degli uomini, e per affermare il prestigio statale. Nel mondo delle concorrenze


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