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Stupendamente detto. E chiaramente delineato il compito di un antifascismo che non voglia ridursi al culto delle memorie.
Bisogna capire questi giovani, rendendo chiari e coerenti i motivi istintivi che li agitano e portando alle estreme conclusioni il processo che hanno iniziato. Non mezzi termini. Verità assolute e ideali integrali. Rinuncia alla propaganda vecchio stile, o rovesciamento dei suoi termini. Anziché partire dal fatto assiomatico «Lotta contro il fascismo», rivoluzione, per porre le basi di un nuovo stato, partire dalla conquista morale e intellettuale del mondo nuovo, dalla netta affermazione di valori non contaminati per portare la nuova generazione alla lotta a morte contro lo stato consacrato delle cose.
La relativa accettazione del fascismo in Italia da parte di molti giovani non significa solo addormentamento delle coscienze, rinuncia a pensare; è la riprova di un’insufficiente presa del nostro antifascismo, della bassa temperatura, della limitata vibrazione dei nostri programmi e delle nostre idee. L’errore è stato di credere che in questa fase la lotta potesse essere meramente politica e economica.
È indispensabile allargare gli orizzonti, risalire alle cause prime e affrontare i temi essenziali di fronte a cui, se si possiede un pensiero forte e puro, nes-
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