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per ginnastica morale, per guardarsi dal filisteismo borghese. Naviga e vola con la stessa indifferenza con cui prepara uno schema radio.

La compagnia di Dolci mi ha consolato durante una lunga estate solitaria.

Fabbri è l’opposto di Dolci. Figlio della terra, ne conserva la concretezza e la fruttuosità. Terra bolognese: grassa e generosa. Colono, poi organizzatore di contadini, infine capo della resistenza molinellese. Fabbri è la riprova della vitalità del socialismo. Un movimento che produce dei Fabbri, dei Bentivogli, dei Bagni, può concedersi di ipotecare il futuro. La gramigna non è riuscita a vietare il buon grano.

Fabbri è un grande organizzatore (socialisti italiani, imparate il suo nome). A Lipari si accontentava di fare il lavandaio. Ma un lavandaio autoritario. Quando veniva a prendere la biancheria il servo eri tu, non lui. Terminato il bucato, Fabbri studiava il francese e leggeva con la stessa energia con cui per tanti anni aveva maneggiato la vanga.

Ringrazio il confino per queste ed altre amicizie. Ma ora basta. Troppo tempo perduto. Lipari va bene per pensionati politici, non per uomini che intendono battersi, lavorare. Le ragioni che ci hanno condotto qui sono già scontate, dimenticate. Abbiamo sete di nuovi reati, sete d’azione. Non siamo delinquenti occasionali. Tre anni di inattività sono un omaggio già enorme al fascismo. Bisogna far punto e da capo.

Il più stufo è Lussu. Nella prima visita che gli feci


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