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occhi supremamente umani, ci rispondeva scuotendo il capo leonino: no, io non tornerò; voi tornerete.
Eppure, sicuro com’era ormai di non tornare, di non rivedere l’alba della libertà italiana, di non contemplare dalla sua finestra Milano ai suoi piedi acclamante, Egli non ha piegato, e fino all’ultima ora della sua giornata mortale ha dedicato tutto di sè alla causa. Suprema lezione di dignità, di attaccamento al dovere. L’ironista, il letterato che ci poté apparire alle volte scettico per il suo vezzo di scherzare su tutto, era uno stoico per il quale la vita era una cosa straordinariamente seria, per il quale non il successo conta ma la intrinseca moralità.
Turati è morto; a noi non resta che continuare, forti del suo esempio e del suo sacrificio, con la melanconia profonda che lasciano questi distacchi, la nostra, la Sua battaglia.
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