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girano dal Comitato di non-intervento, si ritirano dal controllo.
Se Francia e Inghilterra sapessero trarre dall’odioso episodio la conclusione che si impone, non avrebbero che da prendere atto di questa rottura unilaterale di impegni internazionali solennemente assunti per ristabilire la Spagna repubblicana nella totalità dei suoi diritti sovrani. Il principio del non-intervento, se ha ancora un senso deve essere da ora in poi fatto rispettare con la forza non più contro i rifornitori di armi, ma contro le potenze fasciste, che intervengono con eserciti e con flotte intere.
La Spagna repubblicana ha già vinto. Tutti lo sentono, lo sanno. La provocazione fascista non è che l’esplosione della rabbia per il fallimento pressoché inevitabile. Uno scatto di energia, e la questione di Spagna è chiusa.
Ma così non sarà. Assisteremo nei giorni prossimi, stiamo già assistendo agli sforzi disperati della diplomazia anglo-francese per salvare la macchina del non intervento, per scongiurare i bombardatori, i massacratori di Almeria, di montare la guardia al fantoccio di Londra. Hitler e Mussolini forse consentiranno con degnazione a recitare un secondo o terzo atto della tragica farsa. E così si andrà avanti, rinviando il conto sempre più gigantesco, sempre più difficilmente saldabile, alla scadenza prossima.
La prossima volta che cosa non oserà l’asse Roma-Berlino?
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