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(fu trasportato all’ospedale). Agli spagnoli disse che era bello e facile morire per la libertà.

Come chiederti ora di non vivere in ansia per me? Tu penserai che anche per me sussistono grandi rischi, mentre ti assicuro formalmente che non è così, o meglio, non è più così. Siamo in posizione più tranquilla, anzi tranquillissima e attacchi di sorpresa come quelli del 28 non possono più avvenire.

Avrei pagine e pagine da scriverti sulla vita al campo, il ritorno allo stato di natura, la psicologia di questo popolo straordinario, la grandiosità di questa guerra rivoluzionaria di popolo. Ma non ho il tempo, non ho il modo. Mi lavo ogni tre o quattro giorni, dormo si e no qualche ora per notte, trotto sul giorno, bevo e mangio quando capita (per verità i rifornimenti sin qui sono stati larghi e la nostra cucina ottima), insomma vita militare da campagna pura, bella, entusiasmante.

Marion cara, quale esperienza straordinaria. Tornerò arricchito, fortificato, ringiovanito. Sento che tornerò, come sentivo, ma non te l’avevo detto, che l’onore della prima palla (intelligentissima) sarebbe stato mio.

La colonna italiana ha già scritto una pagina di storia. Penso a Rossi e alla sua frase: «A nulla servono le idee se non si è pronti a servirle con l’azione».


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