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Proibito. Perché la pace è prima di tutto fede. E la fede non si discute.

Diffusissima nei paesi anglosassoni, questa sorta di pacifismo ha attraversato recentemente la Manica per innestarsi in larghi settori della sinistra democratica e socialista in Europa. Siamo sinceri: per impiantarsi in Francia.

La sinistra francese, pur di non constatare il fallimento obbiettivo della sua politica dopo l’avvento hitleriano e l’uscita clamorosa della Germania dalla Società delle Nazioni, preferisce continuare a supporre che la sua politica possa ancora, per un miracolo pietoso, trionfare. La sua ostinazione è tanto maggiore quanto più si procede dal centro verso l’estrema. Daladier non aveva probabilmente illusioni e si limitava a manovrare. Renaudel ne conserva un discreto numero. Ma Blum le ha ancora o fa mostra di averle pressoché tutte.

La situazione diventa così paradossale: coloro che più hanno contribuito a dimostrare che fascismo e guerra sono sinonimi, che la Lega delle Nazioni non può funzionare che tra nazioni democratiche, che il disarmo materiale senza disarmo morale è una trappola, che il controllo del disarmo è impossibile senza l’attiva collaborazione delle organizzazioni operaie libere, che il capitalismo porta nel suo seno la guerra - sono oggi i più recisi nel pretendere che si possa nonostante tutto ottenere una pace seria e un disarmo effettivo


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