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A   C V C I N A R E. 38

[versione diplomatica]

no. Et coi! potrai portare h gelatina in qutfìo canellro, ò gabbia doue te piace a te. Nota in tempo quadragefi- ma le potrai fare à quefti medefimi modi mettendogli de tro il pefce intiero,e fano, che pareno viui, & farà bello.


Capitole fettimo per fare fritelle decafio,& chu, &confiert defambuceo.

Habbi di bon cafio frefco,& vn poco de caiìo vecchio bono,&fà che fiano molto ben pilli,& con effi metterai vn puoco de fiore di farina, & bianco de oua; fecondo la quantità che vorai fare,& vn pocodclatte,& del zucca, ro ailài,et macellate molto bene tutte quelle cole iiieme cauate del mortaro,ve aggiungerai fiore di fanbuco à ba iìàza fecondo ohe te parerà alla tuadcfctitrione,e li dee. ti fiori non vogliono efler ne pilli,ne rotti,facendo ia det ta compofitione nó troppo chiara cioè liquida,accioche poili fare lefritelle onde con mano, ouero in qualche al tra forma, che ti piace mettendolei frigere in bonodi» flrutto,ó butirOjò in bono oleo.t calde màdale in tauola.


Per fare frittile di bianca de ouo.'Et farefrittili àffarina, e enfiofre/co.

Ofieruarai l’ordine, & modo deferitto nel capitola precedente. Eccetto che in quelle frittelle non hai a m«, tere latte, ne fiore di Tambuco.

T «r fare fritellt: di giuncata, ò di latte quagliate.

Piglia ia giuncata, ¿come l’hai taglia, mettila nelja fìamegna tanto che ne fia bene vfeito quel fiore,o acqua che fa ia detta giuncata, e fatto quello pigharai qud fiore rimaio nella ftaniegna. & con vn poco di fiore di farina, & b ¿code oua fecondo la quantica,che ruoif.recó lo zuccaro, e de l'acqua rei fata mifcolaraiqlle cole molto bene infìeme.e quella tal compofitione ayn vuol efler tropo Itretta facendo quelle lattile co’l cocthigroà po- 80 a pocograde,ò piccole come ti piace,tarulle frigere ĩ


[versione critica]



C    6                        buon