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42 | lacus fucinus. |
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Sperâro indarno ritrovar pur uno
Che al negletto lavor recasse aita.
Ma tu non soffri che rimangan vani230
Que’ luoghi voti e ad un oprar sì eccelso
Oggi con nuovo ardir tu sol ti accingi,
E baldo in cor non temi allor che miri
Di Roma i re dominator dell’orbe,
E per auro e per forza assai possenti,
Ratto allibire e abbandonar l’impresa.
Fosse piaciuto al Ciel che a te la vita
Or sorridesse, o Montricher, cui spento
Partenope mirò da acerba morte!
Ahi miser tosto che con arte nuova240
Mirabil opra il genio tuo compiva
Il destin ti rapì, nè a te fu dato
Quell’opra rimirar, cui la primiera
Palma il Fucino dà non la Duranza,
Che volse l’onda di Marsiglia ai lidi.