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lacus fucinus. | 41 |
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Or per te canterà la Musa mia,
O Prence, onor di Roma, e tra’ magnati
Il più possente, dell’esausto lago
L’imperitura impresa e tra le stelle
Farà suonar del nome tuo le laudi.
Virtude intemerata in te s’accoglie,
In te regie dovizie e regal animo
Dispregiator dell’oro. In vil letargo220
Che languiscono, è voce, quei cui rompe
Gli aviti scrigni il censo e indolentiti
Su i mucchi d’oro ad oziar si stanno,
Ma dal mentir deh cessi il folle vulgo,
Nè porti invidia alle ricchezze altrui.
Otto secoli e dieci invan passâro
Dalla prima opra, e nel fuggir degli anni