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IL LAGO FUCINO.
Il magnanimo ardir del roman Prence,
Che, autore e duce, al Fucino segnava
La via d’abbandonar l’antiche rive,
Dando libero il corso all’onda chiusa,
Io canto. A te la prisca Roma invidia,
Alessandro, tanta opra, onde risuona
Per l’universo di Torlonia il nome,
E vincitrice un dì oggi a te cede.
Nel cuor d’Italia è un lago, l’alveo giace
Entro una valle ad alti gioghi in cima,10
E per miglia quaranta intorno gira;
Quivi affluisce dalle alpestri fonti