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ghese alla lotta sindacale, si trasforma in ostilità diretta contro ogni critica teorica che indichi tali limiti riallacciandoli allo scopo finale del movimento operaio. Il panegirico assoluto, l’ottimismo illimitato, sono considerati come un dovere per ogni «amico del movimento sindacale».

Ma siccome il criterio socialista consiste precisamente nel combattere l’ottimismo sindacale, al pari dell’ottimismo parlamentare, allora ci si oppone alla stessa teoria socialista; si cerca a tastoni una «nuova teoria sindacalista», ossia una teoria che in opposizione alla dottrina socialista apra alle lotte sindacali, sul terreno del regime capitalista, prospettive illimitate di progresso economico. Veramente, tale teoria esiste da un bel tempo; è la teoria del professore Sombart, costituita espressamente nell’intenzione di tracciare una linea di separazione fra i Sindacati ed il Partito socialista e di spingere i Sindacati sul terreno borghese.

A queste tendenze teoriche si ricollega strettamente un cambiamento delle relazioni fra i dirigenti e la massa. All'amministrazione collettiva per mezzo di comitati locali, con le sue incontestabili insufficienze, si sostituisce la direzione professionale del funzionario sindacale; l’iniziativa e la facoltà di giudizio diventano, per così dire, la specialità professionale del funzionario, mentre alla massa incombe principalmente la virtù più passiva della disciplina.

Quest'inconvenienti del funzionarismo costituiscono certamente dei pericoli anche per il partito, come potrebbe avvenire per la recente istituzione dei segretari locali del partito, se la massa socialista non vegliasse costantemente a mantenere tali segretariati nel loro compito esclusivo di organi esclusivamente esecutivi, e non già di rappresentanti professionali dell’iniziativa e della direzione della vita locale del Partito. Ma nel Partito, per la natura stessa delle cose, per il carattere della lotta politica, il burocratismo ha limiti già tracciati e più stretti che nella vita sindacale. In quest’ultima, la specializzazione tecnica delle lotte per il salario, ad esempio, la conclusione dei contratti di tariffa complicati ed altri simili testi, fa sì che la massa degli organizzati non veda l’insieme della vita corporativa, e ci si basa su ciò per constatare la sua incapacità di giudizio. A questa concezione si deve l’argomento, secondo il quale ogni critica teorica sulle prospettive e sulle possibilità della pratica sindacale è ripudiata, perchè costituirebbe un pericolo per la fede della massa nel Sindacato. Ci si parte allora dall’idea che una fede cieca nei vantaggi della lotta sindacale sia il solo mezzo di guadagnare e di conservare all’organizzazione la massa operaia.