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entrano nelle organizzazioni del Partito, appunto perchè entrano nei Sindacati.

In teoria, tutti i lavoratori dovrebbero essere doppiamente organizzati: assistere alle riunioni nelle due organizzazioni, pagare due quote, leggere due giornali, ecc., Ma per farlo, occorre già un alto grado d'intelligenza e di quell'idealismo, che per puro sentimento del dovere verso il movimento operaio, non indietreggia davanti ai sacrifici quotidiani di denaro e di tempo; occorre anche quell'interesse appassionato per la vita del Partito, ch'è soddisfatto soltanto con la partecipazione all'organismo del Partito stesso. Tutto ciò si ha nella minoranza più istruita e più intelligente degli operai socialisti, nelle grandi città, ove la vita del Partito è ricca ed attraente, ove l'esistenza dell'operaio è ad un livello più alto. Ma nei più larghi strati della massa operaia delle grandi città e nei piccoli centri di provincia, ove la vita politica locale è un semplice riflesso degli avvenimenti che si svolgono nella capitale, ove per conseguenza la vita del Partito è povera e monotona, ove infine l'esistenza economica del lavoratore è quasi sempre misera, molto difficilmente si partecipa alle due organizzazioni.

Per l'operaio che abbia convinzioni socialiste, in tal caso la quistione si risolve da sè stessa: egli aderisce al suo Sindacato. Egli non può infatti soddisfare gl'interessi immediati della lotta economica, per la natura stessa di questa lotta, se non appartenendo ad una organizzazione professionale. La quota che vi paga, spesso a costo d'importanti sacrifici, gli arreca una utilità immediata e visibile. Quanto alle sue convinzioni socialiste, egli può servirle anche senza appartenere ad una speciale organizzazione di Partito: votando nelle elezioni politiche, assistendo a riunioni pubbliche socialiste, seguendo i resoconti dei di- scorsi socialisti nelle assemblee rappresentative, leggendo i giornali del Partito. E, punto decisivo: l'operaio di medie convinzioni socialiste, che da uomo semplice non capisce niente nella teoria complicata e sottile delle «due anime », si sente appunto anche socialista nel Sindacato. Per quanto i Sindacati non portino ufficialmente l'insegna del Partito, il lavoratore in ogni città, in ogni borgo, vede alla testa del suo Sindacato, come dirigenti fra i più attivi, gli stessi uomini, che nella vita pubblica conosce come compagni, come socialisti: o deputati del Partito, o uomini di fiducia, funzionarii, redattori di giornali, segretari di sezioni del Partito; o, semplicemente, oratori e propagandisti del Partito. Inoltre, nella propaganda in seno al Sindacato, egli ritrova ancora le idee, divenutegli famigliari e