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zabile sul corso e sull’intensità delle lotte per i salari condotte simultaneamente, ogni azione politica del proletariato in Russia si manifesta immediatamente nell’allargarsi e nell’approfondirsi del campo della lotta economica.

E dunque la Rivoluzione, che crea anzitutto le condizioni sociali rendendo possibile quella trasformazione immediata della lotta economica, che trova la sua espressione nello sciopero generale. E se lo schema volgare non vede il rapporto fra sciopero e rivoluzione se non nei conflitti sanguinosi sulle vie, un colpo d’occhio più profondo sugli avvenimenti di Russia ci mostra un rapporto assolutamente inverso; in realtà, non lo sciopero generale produce la rivoluzione, ma la rivoluzione produce lo sciopero generale.

4. - Basta riassumere quanto si è fin qui trattato, per arrivare così ad una conclusione sul quesito della direzione cosciente e dell’iniziativa nello sciopero generale. Se questo non ha il significato di un atto isolato, ma di tutto un periodo di lotta di classe, e se questo periodo è identico ad un periodo rivoluzionario, è evidente che lo sciopero generale non può essere provocato di sana pianta, dovesse la decisione provenire dalla più alta autorità del più forte partito socialista. Finchè il socialismo non abbia nelle mani il potere di comandare e di scomandare a sua volontà le rivoluzioni, il più grande entusiasmo, la più grande impazienza delle truppe socialiste non basterebbero a creare un vero periodo di sciopero generale, come movimento possente e vivente di popolo.

Su decisione di un Comitato direttivo e grazie alla disciplina dei lavoratori socialisti, si può bene organizzare una breve manifestazione di un giorno, come lo sciopero generale nella Svezia, come i recenti scioperi di massa in Austria, o come lo sciopero del 17 gennaio 1906 ad Amburgo.

Ma queste dimostrazioni differiscono da un vero periodo di sciopero rivoluzionario, come le dimostrazioni navali fatte in porti stranieri in un momento di tensione diplomatica, differiscono da una guerra navale. Uno sciopero sorto semplicemente dalla disciplina e dall'entusiasmo, avrà l'ufficio tutt'al più di un episodio, di un sintomo di disposizione alla lotta nella classe operaia e dopo di esso la situazione ricadrà nella calma di ogni giorno.

Certamente, neppure durante la rivoluzione, gli scioperi cadono dal cielo. In un modo o nell’altro, bisogna che essi siano fatti dagli operai. La risoluzione e la decisione della classe operaia vi hanno anch’esse una parte ed è vero che l’iniziativa ed in seguito la direzione ne incombono