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2. - Ma se invece di questa categoria secondaria degli scioperi di protesta noi consideriamo lo sciopero di lotta quale apparisce in Russia — come manifestazione propria dell’azione proletaria — quel che salta agli occhi è l’impossibilità di separare l’elemento economico dall’elemento politico. Ancora una volta la realtà si allontana dallo schema teorico, e la pedante concezione secondo la quale lo sciopero puramente politico deriverebbe logicamente dallo sciopero sindacale, come il suo grado più elevato e perfetto, è confutata a fondo dall’esperienza della Rivoluzione russa. Questa constatazione non si rileva soltanto storicamente per il fatto che gli scioperi generali della prima grande lotta per i salari combattuta dagli operai tessili di Pietrogrado nel 1896-97 all’ultimo grande sciopero del dicembre 1905, passano insensibilmente dall’ordine economico all’ordine politico, in modo ch’è impossibile tracciarne i limiti; ma inoltre ognuno dei grandi scioperi riproduce, per così dire, in piccolo la storia generale dello sciopero in massa, cominciando da un conflitto sindacale puramente economico e, in ogni caso, parziale, per elevarsi gradatamente fino alla manifestazione politica.

La grande bufera degli scioperi generali nella Russia meridionale, nel 1902 e 1903, ha avuto origine, l’abbiamo già veduto, a Bakou da un conflitto scoppiato a causa di provvedimenti contro gli scioperanti, a Rostov da difficoltà sui salari nelle officine ferroviarie, a Tiflis da una lotta d’impiegati di commercio per la riduzione delle ore di lavoro, a Odessa da una quistione di salario in una piccola officina. Il progresso del movimento risulta non dalla scomparsa del primordiale fattore economico, ma piuttosto dalla rapidità, con la quale è percorsa la evoluzione che mette capo alla manifestazione politica e dall’estremo grado raggiunto dallo sciopero.

Ma il movimento generale non culmina unicamente nella lotta politica: avviene anche il fatto inverso. Ognuna delle grandi azioni politiche di massa non appena è giunta al suo punto culminante, si trasforma in tutta una serie di scioperi economici. E ciò si constata non solamente in ciascuno dei grandi scioperi generali, ma nella stessa Rivoluzione considerata nel suo complesso. Per l’estensione, la classificazione e l’intensità della lotta politica, la lotta economica non ne rimane paralizzata, ma si estende, si organizza e s’intensifica nelle stesse proporzioni. Tra le due lotte, esiste un’azione reciproca e completa. Ogni nuova iniziativa, ogni nuova vittoria della lotta politica si cambia in potente impulso per la lotta economica, poichè nello stesso tempo che ne difende le possibilità esteriori,