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volontà ed il coraggio di salvare l'umanità dalla valle di, lacrime capitalista, nella quale geme oggi. È nell’«azzurro» che da sessant’anni si è trovato che lo sciopero generale rappresenta il mezzo più breve, più sicuro, più facile di fare il pericoloso salto in una società migliore. E nello stesso «azzurro» si è scoperto di recente, con la speculazione teorica, che la lotta sindacale è la sola e reale «azione diretta delle masse» e per conseguenza la sola lotta rivoluzionaria — ultimo ritornello, com’è noto, dei «sindacalisti» francesi ed italiani. La disgrazia dell’anarchismo ha voluto, che i metodi di lotta improvvisati nell’azzurro non soltanto erano conti fatti senza l’oste, ma nella maggior parte dei casi, poichè non contavano con la triste realtà disprezzata, tali metodi si trasformavano insensibilmente da sogni rivoluzionari in ausiliari pratici della reazione. Ora, è su questo stesso terreno della considerazione astratta ed incurante della storia, che si collocano coloro, i quali vorrebbero proclamare in Germania lo sciopero generale, in un giorno fisso del calendario, con decreto della Direzione centrale, e coloro, i quali vorrebbero eliminare dal mondo il problema dello sciopero generale, proibendone la «propaganda».
L’una e l’altra tendenza partono dall’idea comune e puramente anarchica, che lo sciopero generale sia un semplice mezzo tecnico, che a volontà possa essere «usato» o «proibito», come una specie di coltello, che si possa tener chiuso in saccoccia od aprire ed adottare quando si voglia.
Veramente, gli avversari dello sciopero generale rivendicano giustamente il merito di prendere in considerazione il terreno della storia e le condizioni materiali della situazione attuale in Germania, in contrasto ai «rivoluzionari romantici», i quali spaziano nell’azzurro e non vogliono assolutamente tener conto della dura realtà, delle sue possibilità ed impossibilità.
— Fatti e cifre! Cifre e fatti! — gridano essi; come Gradgrind nei Tempi difficili di Dickens. E quel che avversari sindacalisti dello sciopero generale intendono per «terreno della storia» e per le «difficoltà materiali» sono due elementi differenti: la debolezza del proletariato e la forza del militarismo prusso-tedesco. L’insufficienza delle organizzazioni e delle casse operaie, le imponenti baionette prussiane: ecco i «fatti e cifre» sui quali questi dirigenti dei Sindacati basano la loro politica pratica per quanto riguarda lo sciopero generale.
Certamente, le casse sindacali e le baionette prussiane sono fatti molto materiali ed anche molto storici, nel senso di Marx. Ma sono anche del materialismo poliziesco, giac-